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Il tatto è il nostro collegamento con il mondo. Noi possiamo vedere, ascoltare, pensare a qualcosa, ma è attraverso il tatto che questo qualcosa entra a far parte della nostra esperienza. La percezione del tatto e quella del movimento sono le prime a svilupparsi quando il feto nuota nel grembo materno. Prima dell’ottava settimana sebbene l’embrione sia più piccolo di un centimetro, la sensibilità della sua pelle è già molto sviluppata. I primi recettori sensoriali sono le membrane cellulari stesse che registrano il flusso del liquido che le attraversa e la pressione sulle loro pareti data dal movimento spontaneo della bambina/o che si gira e fluttua; in seguito l’ambiente in cui il feto è accolto si farà sempre più piccolo e le delicate carezze dell’utero materno si faranno sempre più forti fino a trasformarsi in quelle contrazioni che lo spingeranno fornendo una forte stimolazione alla pelle e al suo organismo.

La natura comincia il massaggio sul bambino ancor prima che lui nasca!

I neonati sono abituati alla stimolazione tattile data dal movimento all’interno del grembo materno ed è importante che dopo la nascita questa esperienza continui e si ripristino i ritmi organici che lui riconosce. La pelle è l’involucro esterno del sistema nervoso registra vibrazioni, pressione e temperatura, è la prima linea di difesa quando c’è fastidio e la prima linea di legame quando registra il piacere. Per il neonato è rassicurante riascoltare la vibrazione del battito cardiaco della madre e la temperatura del suo corpo che lo avvolge in un abbraccio. Quando nasce un bambino nasce una madre ma perché questo avvenga è necessario che si ristabilisca, all’esterno, l’unità biologica precedente, che la frattura del parto sia ricomposta in un abbraccio dove la carezza inaugura la vita insieme. Il tocco di un genitore, la sua vicinanza attraverso l’esperienza sensoriale e l’interazione nutrono il legame affettivo.

Tutti i bambini, durante il primo anno di vita, vengono ripetutamente manipolati dagli adulti: cambiati e lavati più volte al giorno. Tuttavia i gesti efficienti della cura non bastano a stabilire una relazione soddisfacente. Per sopravvivere e crescere il bambino ha bisogno di essere toccato con le mani, sollevato, accarezzato, abbracciato, vezzeggiato, come se potessimo conoscere il nostro corpo solo attraverso quello di un altro.

In un ambiente caldo e amorevole i neonati apprendono in modo naturale ed estrapolano tutte le informazioni di cui hanno bisogno. La sicurezza di base offerta da un buon legame genitore-figlio permette al bambino di proiettarsi verso il proprio mondo e di evolversi verso le sue piene potenzialità.

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